REGOLE UNIFORMI PER GLI OPERATORI DELLA MOBILITÀ IN SHARING

NEI COMUNI METROPOLITANI

fpasquino
30 Settembre 2020
La Città metropolitana di Torino ha pubblicato un avviso pubblico per individuare gli operatori interessati a fornire servizi di micromobilità (biciclette tradizionali e a pedalata assistita, scooter e monopattini elettrici), ai comuni del territorio metropolitano.
 
L'obiettivo è quello di mettere in contatto gli operatori dei servizi di microsharing con i Comuni, fornendo un servizio che sia uniforme, in termini di qualità e degli obiettivi di sostenibilità, su tutto il territorio metropolitano.
 
Sarà infatti anche costituito un tavolo di lavoro fra Città metropolitana, Agenzia per la mobilità piemontese e gli operatori interessati per monitorare il servizio e migliorarlo.
«Quando ho visto i primi monopattini in sharing circolare per Torino, ho pensato che ancora una volta, la politica metropolitana, aveva perso una buona occasione - dice l'assessore alla viabilità di Grugliasco Raffaele Bianco -. Ci sono una serie di politiche come quelle che riguardano la mobilità sostenibile che, come dico da sempre, non possono essere portate avanti dalle singole Amministrazioni comunali. Questo perché i cittadini dell’area metropolitana, ogni giorno, attraversano i vari comuni per soddisfare le loro necessità: recarsi a lavoro, a scuola, fare la spesa, per divertimento. Sono convinto, ma la realtà ce lo conferma, che non ci possono essere regole diverse per svolgere la medesima cosa».
 
Per questo motivo Bianco ha proposto un regolamento e un bando comune per la diffusione della micromobilità nella città metropolitana torinese. Partendo dal bando torinese, assieme alla collega Licia Nigrogno, hanno lavorato a una serie di modifiche migliorative e semplificative.
 
Da oggi finalmente, gli operatori di micromobilità interessati, potranno fare richiesta per poter portare le flotte dei loro mezzi sui singoli comuni.
Regole condivise significa maggiore chiarezza e semplicità di utilizzo, senza contare l’aiuto concreto che si da agli operatori che vogliono offrire il servizio. Rispetto a ciò che succede altrove dove si trovano monopattini sparsi ovunque, abbiamo richiesto la possibilità agli operatori di individuare delle aree ristrette dove poter rilasciare il mezzo. Ai cittadini chiediamo di utilizzare al massimo questo servizio in alternativa dell’auto privata e di farlo con attenzione e rispetto, sia del codice stradale sia del prossimo.
 
«So anche - conclude Bianco - che per trasformare i servizi di sharing da alternativa tattica a soluzione strategica per la mobilità urbana, le istituzioni devono impegnarsi maggiormente per uniformare la normativa sul settore e rendere omogenee le condizioni di utilizzo nelle città. È necessario un potenziamento delle infrastrutture, prevedendo, tra l’altro, parcheggi dedicati e di scambio intermodale presso stazioni ferroviarie e della metropolitana, centri commerciali, poli universitari e ospedalieri: vere e proprie ‘isole della mobilità’ dove l’utente possa cambiare mezzo di trasporto in modo agevole, e soprattutto garantito».
 
Il prossimo impegno, da portare a termine rapidamente, riguarda le colonnine per la ricarica elettrica delle automobili. Anche in questo caso bisogna trovare un accordo unico tra comuni, pianificare bene la loro dislocazione, studiare un unico regolamento di utilizzo e un comune aspetto estetico.
 
Per chiudere un ringraziamento particolare va ai tecnici di Città metropolitana che hanno seguito e perfezionato la documentazione tecnica.
 
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