FOIBE E PROFUGHI ITALIANI: GIORNO DEL RICORDO MERCOLEDÌ 12 FEBBRAIO A GRUGLIASCO

fpasquino
30 Gennaio 2025

Mercoledì 12 febbraio, alle 11, al giardino Vittime delle Foibe, in corso Fratelli Cervi 57, a Grugliasco, sarà celebrata la ricorrenza del Giorno del Ricordo con la deposizione di una corona di fiori alla presenza del Sindaco, Emanuele Gaito, del presidente del Consiglio Comunale, Luigi Musarò, di Antonio Vatta, Presidente del Comitato provinciale di Torino dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, che racconterà la storia che hanno vissuto decine di migliaia di famiglie italiane con il dramma dell'esodo e dei rappresentanti delle associazioni degli esuli istriani, fiumani, dalmati.

Tra il 1943 e il 1954 decine di migliaia di italiani hanno dovuto abbandonare le loro case e la loro terra natale nelle province – allora italiane – di Pola, Fiume e Zara, per sfuggire alle persecuzioni ed ai massacri di civili e militari da parte del regime jugoslavo. Per ricordare quella tragica pagina di storia, il Comune di Grugliasco celebra il “Giorno del ricordo”, stabilito nel 2004 con legge dello Stato per il 10 febbraio (data in cui nel 1947 fu firmato il trattato col quale l’Italia cedeva la regione dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia), con un manifesto che propone una riflessione sulla tragedia dei profughi e delle vittime delle foibe.

«Pensiamo sia importantissimo parlare, soprattutto ai ragazzi, di ciò che hanno significato le tragedie del secolo scorso, l'olocausto innanzitutto e la vicenda delle foibe e dell'esodo degli italiani dall'Istria e dalla Dalmazia - dice il sindaco di Grugliasco, Emanuele Gaito -, divulgando le numerose cause che sono all’origine di eventi che appartengono alle pagine più tristi della storia. Cercare di capire la verità, evitando ogni strumentalizzazione politica o ideologica di parte, è l’unica strada per conquistare la giustizia storica, la sola che può portare alla pace tra i popoli. Rendere omaggio alla memoria dei caduti civili incolpevoli ed alle decine di migliaia di famiglie che hanno dovuto affrontare il dramma di quell’esodo è un atto di umanità dovuto. Ringraziamo L'Istituto piemontese per la storia della Resistenza ed il suo presidente Paolo Borgna per il grande lavoro che su questo tema svolgono con gl'insegnanti delle scuole, con l'obiettivo di alimentare una memoria condivisa ma non uniforme, perchè tutti gli eventi storici, con il passare del tempo, perdono importanza per le generazioni successive, che tendono naturalmente a concentrare l'attenzione sulle vicende più vicine nel tempo, più facili da ricordare, con effetti immediati sulla vita di tutti».

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