Un progetto per la riduzione degli scarti di cibo nelle scuole primarie e dell’infanzia del Comune di Grugliasco. Una food bag in regalo, monitoraggio con il CNR e lezioni di educazione ambientale sono gli elementi principali di un progetto che coinvolge circa 2000 bambini
Giovedì 2 novembre alle ore 18, nell’Auditorium dell’Istituto Comprensivo 66 Martiri di Grugliasco si è svolto l’incontro di presentazione del progetto “GINO. Giochiamo a non sprecare!” aperto a tutte le famiglie e a tutti i cittadini interessati a ridurre lo spreco di cibo.
Si stima infatti che lo spreco alimentare in Italia costi quasi 16 miliardi di euro, pari a circa l’1% del PIL, costo che include sia il valore degli alimenti gettati nella spazzatura sia quello delle risorse utilizzate per produrli. Le famiglie italiane sprecano in media più di 2 kg di cibo al mese e il 24% degli italiani butta del cibo nella spazzatura almeno una volta alla settimana. La frutta e il pane sono tra gli alimenti più sprecati.
Sulla base di queste premesse parte in questi giorni il progetto GINO, Giochiamo a Non sprecare, finanziato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che vede come capofila l’Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro e coinvolge il Comune di Grugliasco (TO), il CNR, l’azienda che prepara e fornisce i pasti per le scuole di Grugliasco (CAMST), l’azienda che si occupa della distribuzione dei pasti (LADISA). Il progetto coinvolge sette scuole primarie e sette scuole dell’infanzia che fanno capo a tre istituti comprensivi. Partecipano inoltre la commissione mensa, l’associazione culturale Storie Creative specializzata in progetti educativi contro lo spreco alimentare, il comitato tecnico scientifico per la mensa scolastica dell’ASLTO3, Cinemambiente per la diffusione di materiali di sensibilizzazione.
L’incontro pubblico ha presentato il progetto GINO ed elencato le cose che sta facendo in generale il Comune di Grugliasco per ridurre gli sprechi di cibo. Ne hanno parlato Elisa Martino, Assessore Comune di Grugliasco e varie realtà che operano in questo settore: la Cittadella del Welfare di comunità con l’Associazione C46 per l'Emporio Solidale e Carmen Perrone referente Progetto C.a.s.a. Elena Pagliarino, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Bianca La Placa Istituto per l’Ambiente e l’Educazione Scholé Futuro presenteranno il progetto GINO. Inoltre il tema dello spreco di cibo è statoi affrontato in modo più ampio da Veronica Allegretti, sociologa dell’Università di Torino e parte del gruppo di ricerca di Atlante del Cibo, mentre la startup piemontese IThanks ha presentato le sue proposte per la riduzione degli sprechi di cibo nei supermercati e nei negozi.
La partecipazione di Cinamambiente, delle sette scuole che aderiscono al progetto completa il programma della serata.
Quanto cibo verrà salvato dalla spazzatura? Lo si capirà grazie al monitoraggio effettuato dai ricercatori del CNR lungo tutto l’anno scolastico, che valuterà il cambiamento indotto dal progetto attraverso la misurazione degli scarti, condotto in maniera partecipativa diventando così una pratica di citizen science.
Lo scarto si verifica soprattutto nel momento del consumo, a causa di una molteplicità di ragioni ampiamente indagate dalla letteratura scientifica: la neofobia alimentare, vale a dire il rifiuto di provare nuovi alimenti e nuovi sapori, la selettività alimentare, la scarsa familiarità con i cibi proposti in mensa, il gradimento, la qualità degli spazi e dei tempi di consumo del cibo (ad es. la rumorosità dei refettori o i turni frettolosi), le porzioni non appropriate… Per molti di questi fattori il sistema di refezione può attuare delle migliorie, ma bisogna lavorare anche sulle scelte alimentari dei bambini che continuano ad avanzare quantità enormi di cibo in particolare verdure, legumi e pesce, semplicemente perché non li gradiscono o non sono abituati a mangiarli.
Gli insegnanti così come i compagni possono essere un modello positivo nella quotidianità e l’utilità di azioni educative specifiche dedicate ai bambini e agli insegnanti è stato ampiamente riconosciuto.
Il Comune di Grugliasco è particolarmente sensibile e attivo nello sviluppo di politiche alimentari integrate, orientate alla sostenibilità. Da più di trent’anni si distingue per l’attenzione alla ristorazione scolastica. Dall’impegno di un gruppo di genitori, medici, pediatri, insegnanti e direttori didattici, nacque il Comitato Tecnico Scientifico per la mensa scolastica, la cui azione portò la Città di Grugliasco a essere uno dei primi comuni d’Italia ad offrire un servizio di refezione scolastica che prevedesse obbligatoriamente l’uso di alimenti biologici, offrisse menù redatti sui principi della dieta mediterranea e proponesse azioni volte a garantire l’educazione alimentare delle giovani generazioni e la formazione degli insegnanti.
La Città di Grugliasco si è distinta facendosi promotrice della nascita dell’Associazione Città del Bio, l’associazione che unisce i comuni e gli enti territoriali che condividono la scelta di promuovere l’agricoltura biologica intesa non solo nella sua accezione di modello colturale, ma soprattutto di progetto culturale.
Grugliasco è stato anche uno dei primi comuni italiani a realizzare gli orti urbani per la promozione di una cultura dell’autoproduzione di cibo con importanti funzioni sociali e ambientali. Più recentemente, ha avviato iniziative per contrastare la povertà alimentare, basate sulla solidarietà e il recupero delle eccedenze alimentari. La Cittadella del welfare di comunità vede impegnate in una strategia alimentare coordinata, oltre all’amministrazione comunale, le parrocchie, le associazioni di volontariato e caritative, gli esercizi commerciali.
Il progetto Giochiamo a non sprecare! rappresenta dunque il primo passo per sperimentare un’azione che può diventare sistematica nel contrasto allo spreco alimentare e al tempo stesso creare un ponte tra il sistema alimentare scolastico e il sistema alimentare solidale.
Guarda il video della Tv Primantenna su GINO: https://www.youtube.com/watch?v=KO3HpMrhKX4